È fondamentale sottolineare la qualità comunicativa e molteplice di questa Saga. Documentario, dramma umano, estetico nelle immagini statuarie avvicina nel comune lavoro la popolazione di Etnia Slava a quella Italiana di Rovigno. Purtroppo disperso, esisteva un Album concepito da Massimo stesso, in cui si narrava la loro storia. Ci addolora non poterlo mostrare: le immagini tuttavia parlano da sole e raccontano la diversità delle espressioni della vita di questi uomini, colti al lavoro, nel riposo, mentre mangiano, nei momenti scherzosi e quando riposano sulla dura terra davanti a quelle che erano state le vecchie carceri di Rovigno.